Così mi piace lavorare la terra, rispettando Madre Natura e quanto da lei riesco ad ottenere, impegnandomi per interpretare al meglio le attitudini agronomico-colturali e enologiche di ogni vitigno da me coltivato, e sforzandomi di limitare al minimo ogni intervento enologico di impoverimento della tipicità. Per il resto, mi auguro di riuscire a far sì che questo dono si affini lentamente nel tempo maturando dentro di sé l’anima concentrata del sapore della terra di montagna. Se così è, essa può sbocciare nel limpido calice di chi ne sa apprezzare le diverse tonalità dei colori, l’esclusività degli aromi intensi e complessi, la morbidezza vellutata dei sapori.